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Castello Sannazzaro

Castello Sannazzaro


Cenni storici

Fondato a seguito di un "Diploma" dato a Pavia dall'Imperatore Federico Barbarossa nel 1163 a quattro cavalieri della famiglia Sannazzaro in cui li autorizzava a costruire un castello "...dovunque volessero nei loro possedimenti".

Sorge ai confini orientali del marchesato del Monferrato con certezza storica nella seconda metà del 1200. Nel 1338 venne occupato "Manu Militari" dai Paleologo nella guerra contro i Visconti di Milano e restituito ai Sannazzaro nel 1380. Il castello ha subito trasformazioni e restauri in varie epoche.

L'ala più antica è quella di sud-est prospiciente la trecentesca chiesa di San Giacomo. In questa parte sono ancora ben visibili i resti del ponte levatoio, di una bifora quattrocentesca e di una torre con finestre gotiche rimaneggiate. Le due torri di sud-ovest e di nord est furono probabilmente aggiunte alla fine del Cinquecento. L'ala sud verso il paese, circondata da un fossato, è stata restaurata nella seconda metà del Settecento, mentre il restauro più importante è stato eseguito negli anni '50 dell'Ottocento con l'intervento di artisti torinesi quali Paolo Emilio Morgari, Andrea Gastaldi, Bartolomeo Giuliano. In questa fase vennero aggiunte le finestre neogotiche e realizzato un rialzo del lato nord e della torre di vedetta con la sostituzione del tetto a capanna con un tetto a merli ghibellini. In questa fase vennero aggiunti gli affreschi del salone d'ingresso e della sala da ballo, oltre alla decorazione con carta da parati delle camere da letto principali.

Il castello è sempre stato della famiglia Sannazzaro che ha ospitato in varie epoche personaggi famosi quali i principi Gonzaga, a metà del Settecento i re di Sardegna, Carlo Emanuele III e il figlio futuro Vittorio Amedeo III, nel 1859 il re d'Italia Vittorio Emanuele II e l'imperatore dei francesi Napoleone III, nel 1911 SAR il principe Emanuele Filiberto di Savoia duca d'Aosta.

Caratteristiche della visita

La vista parte dalla trecentesca chiesa di San Giacomo che ospita quadri e affreschi del Cinquecento, prosegue con l'ingresso e il cortile interno da cui si accede al grande salone d'ingresso con i suoi affreschi neogotici. Segue la stanza della musica di impianto barocco e ricca di oggetti e cimeli di famiglia. Salendo per lo scalone principale, anch'esso neogotico si accede all'antisalone e alla sala da ballo. Quest'ultima molto ricca di decorazioni ottocentesca tra cui gli affreschi della volta che ricordano la figura del fantasma, il giovane pittore torinese Grosso che qui morì, vittima della sua arte. A lato della sala da ballo sono poi visitabili 4 camere da letto: la camera a fiori o camera verde, la camera blu o dei pizzi, la camera rosa e la suggestiva camera del baldacchino bianco che prende il nome da un letto francese del Settecento. Si passa poi al guardaroba grande che ancora mantiene il suo utilizzo originale e che ospita una piccola collezione di ferri da stiro di varie epoche. L'ultima stanza visitabile è il salottino della torre di nordovest o salottino cinese. Attraverso le scale della torre principale o torre di vedetta si riscende nel cortile interno. Uscendo è possibile visitare il giardino con un grande parco all'inglese e importanti alberi centenari.

Servizi

Affitto per eventi e didattica Bed & Breakfast con tre camere doppie

Collegamenti al Servizio:
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